Interrogazione a risposta in commissione Istruzione del 11 lug 2012

Al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Al Ministro dell’Economia e delle Finanze

Premesso che:

– il decreto legge 9 febbraio 2012, n. 5 coordinato con la legge di conversione 4 aprile 2012, n. 35 recante :”Disposizioni urgenti in materia di semplificazione e sviluppo” all’art. 50, “attuazione dell’autonomia” detta gli obiettivi di : “consolidare e sviluppare l’autonomia delle istituzioni scolastiche, potenziandone l’autonomia gestionale secondo criteri di flessibilità e valorizzando la responsabilità e la professionalità del personale della scuola, attraverso linee guida per conseguire la finalità sancita al comma 1 dello stesso articolo di :”potenziamento dell’autonomia delle istituzioni scolastiche”;

– tale volontà dell’Esecutivo attuale e del legislatore è in continuità con la normativa finora emanata ed intende “potenziare” la personalità giuridica e l’autonomia amministrativa delle Istituzioni Scolastiche che è stata attribuita alle Scuole dall’art. 21 della  L. 15 marzo 1997, n. 59  e dall’art. 2 del D.P.R. 18 giugno 1998, n. 233, dal D.P.R. 8 marzo 1999, n. 275;

– nel corso dei primi mesi del 2012, l’Esecutivo ha avviato una azione tesa al contenimento e razionalizzazione della spesa pubblica e di misure dirette a favorire lo sviluppo, la competitività  e il sostegno all’occupazione. In tal senso, è stato avviato il processo di spending review, teso ad analizzare le situazioni di inefficienza nella produzione dei servizi e nell’eventuale allocazione delle risorse e ciò al fine di eliminare gli sprechi per destinare le risorse alla crescita e allo sviluppo;

– in questi anni al Ministero dell’Istruzione si è assistito,  per quanto riguarda i sistemi informatici, a vari tentativi di accentramento dei servizi verso un unico fornitore esterno al Miur con altrettanti tentativi di imposizione alle segreterie scolastiche di software di cui le Scuole sono già dotate. Una inutile e costosa duplicazione;

– questa “duplicazione” ha portato, negli anni scorsi, a diversi atti Parlamentari ispettivi che hanno riguardato proprio la fornitura centralizzata dei servizi informatici. E’ possibile reperire agli atti parlamentari tale documentazione  ed in modo particolare nella seduta dell’Assemblea della Camera dei Deputati n. 792 del 17/10/2000 l’allora Sottosegretario di Stato per la pubblica istruzione, Silvia Barbieri, rispose che il Ministero “non avrebbe vincolato le segreterie delle istituzioni scolastiche all’uso del pacchetto SISSI (i software forniti dal Ministero) per alcun adempimento amministrativo, tant’è che ancora oggi migliaia di scuole usano altri prodotti di mercato” e il Miur  Direzione Generale per i sistemi informativi Ufficio III con prot. 3010 del 11/10/2007 diramò a tutte le Istituzioni scolastiche una circolare con la quale “lasciava libertà di scelta della soluzione funzionale più idonea, per la gestione delle attività di segreteria. Naturalmente sarà cura della Direzione Sistemi Informativi garantire, di concerto con i vari fornitori di soluzioni software per la scuola, la definizione di standard che consentano a tutte le istituzioni scolastiche di inviare le informazioni richieste dall’amministrazione”;

– è bene ricordare che molte delle procedure informatiche, il Miur dopo averle fatte realizzare nel 1998 sotto la denominazione “Sissi”,  le ha dismesse, nonostante i costi sostenuti, nel 2007 e adesso, attraverso il cosiddetto progetto CO.GE., le sta, gradualmente, riproponendo in ambiente web con la denominazione “Sidi”. Il tutto con enormi e ingiustificati costi oltre alle difficoltà arrecate alle Istituzioni scolastiche;

– tra i prodotti imposti con il progetto CO.GE. uno dei più pubblicizzati è stato il software “commissione web” il cui avvio si è caratterizzato, in tutta Italia, con un vero e proprio “flop” creando enormi disagi, evidenziati in buona parte della stampa nazionale, ed aggravio di lavoro a presidenti e commissari d’esame che hanno dovuto ripiegare “alla cara e vecchia penna per verbalizzare sui modelli degli anni scorsi” o affidarsi, ai più sicuri e ampiamente collaudati sistemi del libero mercato;

– tutto ciò ha già provocato reazioni negative negli operatori scolastici e nel mondo sindacale che hanno fortemente stigmatizzato la gestione del progetto CO.GE. e la “produzione “ continua di circolari e materiale documentale che tendono palesemente a disattendere le disposizioni normative vigenti, citate in premessa,  relative all’acquisizione della personalità giuridica delle Istituzioni scolastiche e al riconoscimento della loro autonomia gestionale oltre che della capacità di essere titolari, per fare un esempio, di diritti reali su beni mobili e immobili;

– in un comunicato del 10 maggio 2012 la segreteria nazionale FLC-CGIL  si chiede se la “gestione del progetto CO.GE. ” è discrezionale dei funzionari o “è una strategia del Miur ”;

– a parere degli interroganti, un processo di accentramento e di imposizione di strumenti operativi da parte del Miur è in contrasto con quanto espresso normativamente dallo stesso Esecutivo, in difformità al  quadro normativo vigente in materia di autonomia scolastica, economicamente più gravoso per lo  Stato, disattende  il processo di spending review e fornisce servizi, tra l’altro inefficienti  e non funzionali, come è stato scandalosamente il caso di “commissione web”. Servizi di cui le scuole sono già dotate e con risultati totalmente opposti a quello al quale abbiamo dovuto assistere;

Si chiede di sapere

  • se il Governo ritenga, visti i precedenti e costosi fallimenti di forniture informatiche centralizzate da parte del Miur e in presenza di una normativa Nazionale e Comunitaria consolidata sia in materia di autonomia scolastica che in materia di libera concorrenza e in un momento di così grave condizione economica per il Paese,   di voler riprendere la “pratica” già negativamente sperimentata  di imporre duplicati di pacchetti applicativi già in uso nelle  segreterie scolastiche,  oppure definire standard di interoperabilità tra i sistemi per evitare costi al Miur e garantire maggiore efficienza ed efficacia, sviluppo tecnologico,  nessuna necessità di ulteriore formazione del personale, gradimento da parte delle migliaia di Operatori delle segreterie scolastiche e servizi di assistenza più tempestivi e territorialmente diffusi;
  • quali sono stati i costi finora sostenuti nelle varie fasi per il  progetto Sidi e CO.GE, a quanto ammonta il costo totale del progetto, quali sono stati i risultati ottenuti in termini di prodotti realizzati e servizi forniti e, qualora disponibili, le valutazioni di customer satisfation degli operatori scolastici;
  • vista la discrasia tra le finalità dichiarate e i tentativi di limitazione dell’autonomia, quali siano gli intendimenti del Governo rispetto al  mantenimento del libero mercato e dell’autonomia gestionale, amministrativa, funzionale delle scuole più volte ribadite, anche in sede parlamentare dagli esecutivi precedenti in risposta alle interrogazioni presentate negli anni.

SANNA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto